EMILIO GABAGLIO Emilio Gabaglio, diventato Presidente nazionale delle Acli il 22 giugno
1969, a soli 35 anni, dovette guidare l’organizzazione in uno dei
momenti più difficili della sua storia. Sono gli inni dell’autunno
caldo, delle bombe di Milano, della lotta per le riforme. Sul piano
interno sono gli anni della crisi dei rapporti con la Gerarchia,
dell'ipotesi socialista, delle due successive scissioni. La sua
presidenza, certamente la più difficile e controversa, si concluse
subito dopo il Congresso di Cagliari, del 5 novembre 1972. Gabaglio passò
alla Cisl e oggi è Segretario generale della Confederazione europea dei
sindacati. Un fatto
importante che ha segnato la storia delle Acli
durante la presidenza Gabaglio fu la convocazione della Cei il
6marzo 1970 e la consegna della lettera del Cardinal Poma. Poi dal 27 al
30 agosto dello stesso anno si svolge a Vallombrosa un convegno sul tema
“Movimento operaio, capitalismo, democrazia” ed è in questa
circostanza che Gabaglio lancia la cosiddetta “ipotesi socialista”
delle Acli. Labor espresse il proprio disappunto.
L’8 maggio 1971 giunge il verdetto della Cei. Il 19 giugno 1971
c'è la “deplorazione” di Paolo VI. Gabaglio farà la sua
"autocritica" e ad essa si accompagneranno alcune dolorose
estromissioni. Le Acli si ridefiniscono, si lacerano, si riprogettano.
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