SCHEDE DI ACLISTI BRESCIANI ILLUSTRI
DINO
FILTRI
(Genova
18.11.10 - Pecetto Torinese - TO - 3.06.2004) Fu il primo Presidente delle ACLI bresciane: dal 1945 all’aprile del 1948
Dino
Filtri nasce a Genova il 18 novembre 1910. Si laurea in ingegneria e verso la fine
degli anni trenta approda a Brescia come ingegnere progettista alla FIAT - OM. A
Brescia riversa tutte le sue energie nell’Azione Cattolica, tanto che Mons.
Giacinto Tredici, Vescovo di Brescia, lo nomina Presidente diocesano degli
uomini di Azione Cattolica. Verso
la fine del regime fascista, all’interno delle fabbriche, l’Azione Cattolica
bresciana aveva sviluppato una rete di collegamenti tra lavoratori cattolici
denominati “raggi”. Avevano finalità prevalentemente religiose ma, allo
stesso tempo, costituivano una prima fase organizzativa all’interno
di queste realtà. L’incarico di seguire i “raggi” fu affidato, tra gli
altri, all’ing. Dino Filtri e ad Enrico Roselli. Dino
Filtri in qualità di Presidente diocesano degli uomini di Azione Cattolica
faceva parte di diritto del SEDAS (segretariato Diocesano di attività sociale)
e dell’ICAS (Istituto Cattolico per le attività sociali). A
fine luglio del 1944 nasceva a Roma il sindacato unitario in cui erano
rappresentati i lavoratori comunisti, socialisti e cattolici. Contemporaneamente
nascevano le ACLI. Il loro compito era quello di educare i lavoratori cristiani
ad una franca professione di fede nella vita sociale e far sì che la loro
partecipazione al sindacato unitario fosse veramente proficua per il bene
comune. Le
finalità dei Raggi erano in sintonia con quelle del nuovo Movimento. Questo
permise a mons. Giuseppe Almici – cui era stato affidato dal Vescovo il
compito di preparare, nella clandestinità, le strutture delle nuove
associazioni - di far conoscere le ACLI in sede di Azione Cattolica e quindi tra
i lavoratori cattolici. L’incarico
di avviare l’organizzazione fu affidato all’ing. Filtri, nominato
Presidente, coadiuvato da Carlo Albini, segretario, da Marì
Bosetti, delegata femminile e da don Carlo Montini assistente ecclesiastico. La
presidenza a Filtri era significativa in quanto era anche Presidente Diocesano
degli uomini di A.C. La
Presidenza Filtri si distinse soprattutto per l’impegno nella formazione dei
lavoratori cattolici delle varie categorie (metalmeccanici, tessili, edili
ecc.). Di norma gli incontri della domenica mattina erano riservati alla
formazione religiosa e all’esame di problemi di carattere generale, quali la
situazione sindacale e politica, quella della Corrente Sindacale Cristiana in
seno alla CGIL unitaria ecc. Il pomeriggio era riservato all’approfondimento
dei problemi specifici di categoria. Ai
primi di aprile del 1948 Dino Filtri si dimise da presidente Provinciale delle
ACLI al suo posto venne nominato Enrico Roselli. Le motivazioni delle dimissioni
erano essenzialmente tre: 1.
Si era alla vigilia delle elezioni dell’aprile del ’48 e la
sostituzione rispondeva al bisogno di garantire a Roselli la rielezione, ed al
partito della Democrazia Cristiana un sicuro incremento di voti. Roselli era
conosciuto tra i lavoratori ed inoltre era stimato da comunisti e socialisti.
Per le ACLI significava l’acquisto di un uomo di prestigioso e di elevate
capacità culturali ed umane. Egli in quel momento non era nemmeno membro del
Comitato Provinciale ACLI, venne cooptato e nessuno ebbe da recriminare. 2.
Nel novembre del 1946 Dino Filtri aveva lasciato la carica di Presidente
degli uomini di Azione Cattolica per assumere la carica di Presidente della
Giunta Diocesana. Questo nuovo incarico ed il ruolo di Presidente ACLI
diventavano troppo impegnativi. 3.
Il lavoro presso la Fiat - OM lo impegnava sempre più: fa capo a lui la
direzione tecnica di Brescia. è
uno dei primi progettisti di autoveicoli industriali d’Europa. Sotto la sua
guida nasce il motore diesel montato sui famosi camioncini “Leoncino” che
caratterizzerà la ripresa postbellica dell’OM. Dall’OM
di Brescia, concepisce la nuova gamma dei veicoli industriali per l’intero
gruppo Fiat, a cui l’ing. Bruno Beccaria farà riferimento per concepire dar
vita alla nuova Holding: IVECO: L’ing. Filtri ne diviene subito il Direttore
Tecnico Generale. Sarà presto chiamato in Consiglio d’Amministrazione. Ne
consegue il suo trasferimento a Torino nel 1968. Ma le dimensioni del suo
impegno hanno superato, ormai, i confini nazionali. Ben presto anche quelli
europei. Manterrà
vivi contatti con Brescia, fin’oltre l’impegno in IVECO che durerà fino
alla vigilia degli anni novanta. Il suo ritiro nell’abitazione posta sulla
collina torinese, sarà spesso meta di visite di amici, non solo bresciani, che
avranno modo di godere della sua colta conversazione-testimonianza, illuminata
da una fede radicata ed intelligente. Ciò fino agli ultimissimi anni, quando
intervennero a limitare la sua disponibilità i problemi legati all’età e,
soprattutto, alla perdita della moglie Anna, che al suo fianco aveva vissuto
lunghi decenni di comuni speranze e di condivisi ideali. Muore
a Precetto Torinese il 3 giugno 2004 all’età di 94 anni. |