Lettera inviata al Consiglio Direttivo 

 

Gentile Amica,

  Caro Amico,

                                 Il Consiglio Direttivo del  nostro Circolo è convocato per mercoledì 20.11.68 alle ore 21 presso il Bar Prealpino Trav. X^.

     Segnando le esigenze e le indicazioni emerse nella riunione precedente, ti inviamo assieme l'invito a far di tutto per essere presente,  l'ordine del giorno su cui dovremo discutere e decidere.

     Riteniamo anche necessario fare  alcune premesse che possano illuminare e inquadrare le  varie iniziative in un disegno unitario che non dobbiamo mai perdere di vista.

     Le ACLI sono il movimento sociale dei lavoratori cristiani che hanno per scopo la elevazione integrale della classe lavoratrice. Fatte da lavoratori, inserite nel largo, tormentato e glorioso filone del Movimento Operaio, radicate nella condizione operaia che oggi ha assunto le dimensioni di condizione umana, poiché tende ad assorbire categorie e ceti sempre più larghi, le ACLI operano per una società  giusta e  più umana, non  ordinata, condizionata e finalizzata al  profitto, ma all'uomo, con particolare riguardo  alla condizione degli umili, dei deboli, dei poveri, una società  in cui nessuno si senta o sia strumento, ma sia considerato e possa essere in concreto attore responsabile. Sono fatte da lavoratori cristiani  cioè dai persone che conoscono l'umiliazione di sentirsi inferiori, magari sfruttati  e  quindi più aperti alla solidarietà, alla comprensione degli altri specie dei più deboli, da persone capaci di sacrificio,  di ser­vizio, di persone  che  sentono l'urgenza della giustizia, dell'amore non come vuote parole da ripetersi l'un l'altro,  ma come esigenze vitali, come impegni personali, prima ancora che socia­li da realizzare nell'ambiente di lavoro o nella comunità in cui vivono. In quanto aclisti l'urgenza di condividere le condizioni più umilianti ed ingiuste , diventa per noi l'impegno non già di predicare la rassegnazione e neppure di sfuggirla in uno sforzo personale, ma bensì di collaborare concretamente per eliminarle come male sociale alla stessa  maniera in cui  lottiamo dentro di noi per eliminare dalla nostra  vita  il male.

     Questo è l'imperativo morale che le ACLI sentono e che diventa senza tergiversazioni 1'unico metro di misura  per giudicare la realtà sociale: ovunque c'è una  situazione ingiusta, da chiunque provocata o tollerata, lì le ACLI hanno il dovere di denunciarla e di studiare la soluzione  per ovviarla.

     L'impegno nostro è quindi molto grosso ed esige grande sensibilità, ma anche molto coraggio e preparazione.

     Conoscere la realtà,  ma non accontentarsi di conoscenza  sommaria e superficiale, bensì andando a fondo;   giudicarla avendo riguardo alle persone, specie a quelle più esposte  e meno capaci di farsi rispettare, senza nulla concedere alla convenienza o alla paura di ritorsioni o ricatti. Agire stimolando gli interessati, maturandoli ad essere capaci  di autopromozione: questi sono i momenti della nostra opera che nen ha nulla da difendere, né posti, né potere, ma che tende alla continua contestazione di ogni situazione di ingiustizia, come pure alla elaborazione di indicazioni o di soluzioni ai mali che affliggono i lavoratori, la società e il mondo.

     Sappiano di non essere soli a compiere quest'opera, ma sappiamo anche di dovere  portare il nostro contributo.

1)               Scuola media serale: è iniziata da un mese gli iscritti sono 28 - frequentanti 25. La segreteria è formata da Ervas E., Prezzolo A., Paderno L., Boniotti V.

Da discutere: alcuni problemi organizzativi, il bilancio preventivo, alcuni problemi di finanziamento. Riferisce Enrico Ervas.

2)            Inchiesta per le "Corse rapide" (pulmino n° 8)

Illustrazione dei risultati. Convocazione del Comitato di agitazione. Pubblicazione dei risultati. Utilizzazione: fare la proposta ai SS.MM.; chiedere la collaborazione delle Commissioni Interne (eventuale supplemento di inchiesta). Riferisce A. Boniotti.

3)               Scuola Elementare Stocchetta: la situazione di disagio è in via di soluzione dato che il Comune ha ravveduto a far imbiancare le aule, però l'indagine sulla situazione scolastica compiuta dalla signora Letizia Belleri e da A. Boniotti ha permesso di individuare un problema ben più grosso: l'insufficienza delle aule scolastiche e il funzionamento del patronato scolastico. Relatore Letizia Belleri.

4)               Partecipazione degli abitanti della zona di Bovezzo alla vita della comunità di Bovezzo.

L'autonomia locale, cioè il Comune, è uno dei momenti fondamentali della vita democratica: interessa i lavoratori come occasione di partecipazione diretta alla attività amministrativa, ma anche come momento di realizzazione del bene comune e di ridistribuzione del reddito. Con quali iniziative è possibile suscitare interesse tra la popolazione ai problemi del Comune? Inchiesta? Riunione? Su quali argomenti?

5)               Officine e aziende della vicinanza: l'inchiesta sul pulmino ci ha permesso di individuare le aziende della città e delle nostre vicinanze in cui lavorano gli abitanti del Villaggio.

Poiché sappiamo che le condizioni più difficili e spesso ingiuste si riscontrano negli ambienti di lavoro con particolare riguardo alle officine, si pensa sia nostro compito studiare la situazione, individuando alcune aziende e prendendo contatto con gli operai. Come fare?

6)               Il complessino: sta incominciando la sua attività un piccolo complesso (Barbieri R. Enrico Ervas ed altri due). Poiché nella nostra società alcuni dei mezzi di comunicazione con gli altri, per es. la conferenza, sono in crisi, si pensa di utilizzare degli strumenti, per es. un piccolo complesso per sensibilizzare ad alcuni problemi la più larga parte della popolazione.  Si potrebbe perciò proporre ai membri del Complessino la preparazione di un repertorio focalizzato su alcuni temi come il razzismo, la pace, il cammino del Movimento operaio, la contestazione, la fame, il sottosviluppo ecc., su cui organizzare una serie di spettacoli da fare nei vari circoli ACLI della provincia.

7)               Solidarietà internazionale: i problemi della fame nel mondo che sembrava aver commosso il mondo sembra ormai integrato nella nostra fatalistica coscienza. Sembra che dopo averne parlato e magari aver offerto qualche spicciolo la nostra coscienza sembra essersi messa in pace di fronte allo scandalo del sottosviluppo e della fame.  Che fare? Parlarne ancora? Crediamo che valga la pena di agire! Come? Raccogliendo qualche pane per un pasto tra la fame di prima e di dopo? Forse vale la pena di stabilire rapporti più umani e tentare aiuti più efficaci e duraturi. Per esempio ospitando qualche giovane del terzo mondo nella nostra comunità per qualche mese perché impari un mestiere e torni nel suo paese, magari in compagnia di qualche nostro giovane e sia una piccola cellula di progresso per la sua terra.  I soldi? Iniziative di piccole e semplici produzioni fatte a gruppi gratuitamente nelle ore serali? È possibile? Come?

8)               64 anziani pensionati che vivono soli al Villaggio: non possiamo far nulla per loro? Incontrarli, offrire loro un piccolo rinfresco (festa dell'anziano?), discutere i loro problemi, il modo del loro tempo libero, la loro utilizzazione che li faccia sentire meno inutili?

9)               Funzionamento del Consiglio Direttivo: si avverte la necessità di approfondire le nostre idee e di ampliare le nostre conoscenze e le nostre capacità:

a)       Essere informati: abbonamenti alla stampa aclista, circolazione di riviste e giornali.

b)       Discussione di alcuni problemi o argomenti: si potrebbe dedicare una parte della riunione ad una breve relazione e alla discussione di alcuni argomenti. Quali? In che forma? Ecc.

10)           Attività di sensibilizzazione: rivolta a tutta la popolazione o a determinati gruppi o categorie come stimolo di crescita culturale e di partecipazione. Riunioni di commesse, di apprendisti, di infermieri, ecc. sui problemi della loro condizione? Oppure …

11)           Tesseramento: come ogni anno il tesseramento è l'occasione per la ricerca di sempre nuove collaborazioni, con speciale riguardo per i giovani, per gli operai, le commesse, ecc. Quando e come organizzare la campagna Tesseramento?

     Le cose che si possono fare sono molte come vedi e le possiamo fare se siamo capaci di dividerci il lavoro e di organizzarci a gruppi chiamando attorno a noi amici di buona volontà.

     Crediamo che il nostro contributo alla vita della società sia condizionata da ciò che sapremo fare per rendere più viva più impegnata e più matura la convivenza al nostro Villaggio.