da manoscritto presso archivio ACLI datato 17.9.69

 

1.  «E' compito nostro fare delle proposte all'Assemblea, senza con ciò precludere la discussione o la possibilità di altre indicazioni, ma in funzione di una più vivace e responsabile partecipazione.

2.       Per facilitare la discussione e una decisione meditata e responsabile sono necessarie due cose:

A.      Dire con chiarezza gli obiettivi a cui sono finalizzate le nostre iniziative e indicare il quadro culturale delle idee che vogliamo concretizzare

B.      Dare in anticipo una traccia degli argomenti e delle iniziative.

3.       Infatti la stessa assemblea è un momento importante di presa di coscienza e di assunzione di impegno.

Gli obbiettivi della nostra azione si possono così sintetizzare:

A)           il lavoratore deve crescere in preparazione, in capacità di iniziativa, in assunzione di responsabilità, in potere per individuare i modi e i mezzi di una società del lavoro liberata dai condizionamenti e dalla alienazione in fabbrica e nella società.

B)           Una società più giusta richiede un metodo di conduzione non vagamente democratico ma concretamente partecipato e solidale: non quindi una società materialistica ma una società basata su valori morali e cristiani.

C)           Nel breve periodo non possiamo dimenticare le remore e i difetti di una pesante condizione operaia  ma anche concretamente che cosa dobbiamo fare e organizzare per aiutare da lavoratori tutti i lavoratori.

D)           Siamo parte del popolo di Dio e della comunità parrocchiale e diocesana e quindi non possiamo stare alla finestra, dobbiamo anche su questo terreno, senza polemiche, prenderci le nostre responsabilità e il nostro impegno.

E)           Siamo come Circolo partecipi di un Movimento e quindi non possiamo anche nei riguardi della nostra organizzazione dimenticare le nostre responsabilità di partecipazione.

Metodo: formazione nell'azione = quindi nella nostra attività abbiamo continuamente anche la preoccupazione diretta di essere formativa: non una formazione conseguenza, ma voluta, programmata.

Vita interna di Circolo: elezioni, struttura organizzativa, impegno.

Credo che da quando abbiamo iniziato gli abitanti del Villaggio abbiano capito un po’ che cosa siamo, almeno si sono accorti di noi: anzi direi che c'è attorno a noi attesa, speranza.

Sarebbe grave deluderla: dobbiamo, stringendo il nostro impegno e mettendo sotto tutte le nostre energie, essere all'altezza delle attese e possiamo esserlo.

Il problema della scuola non si presenta alla comunità solo come problema di aule da reperire o da costruire, o solo come un costo per un servizio che grava sulle spalle dei contribuenti.

In pratica non è solo un problema di quantità di aule, di comodità, di attrezzature didattiche , di insegnanti e in genere di personale magari preparato e ben retribuito

Se è vero che la scuola è uno degli elementi fondamentali oggi nella formazione delle giovani generazioni, io ritengo che le strutture, le aule, gli edifici si devono considerare come strumento mentre ben altro valore acquista il contenuto di questa azione educativa.

Crescere, educare le nuove generazioni non è evidentemente un compito o per quanto riguarda la scuola un servizio che si può paragonare al servizio di trasporto, o a quello anagrafico o a quello di polizia e via dicendo. Ha ben altra importanza: dall'educazione dipende il futuro della società.

Ecco perché non dobbiamo considerare la scuola solo come distributrice di nozioni o di titoli, né considerarla fine a se stessa senza considerarla nei suoi rapporti con la vita della comunità, né ritenerla un servizio di esclusiva competenza degli insegnanti.

Gli elementi di questa concessione possiamo schematizzarli così:

-          La scuola come educatrice di giovani per la società

-          La scuola come servizio per la crescita culturale di tutti.

-          La scuola come ausilio della famiglia non qualcosa di estraneo

-          Da ultimo come ambiente in cui la comunità si incontra nella preoccupazione responsabile di essere collaboratrice di educazione

Per questo le ACLI non possono pensare che una scuola che di fatto seleziona e una scuola che nessuno controlla, men che meno i genitori sia giusta. Pensano invece ad una azione responsabile dei genitori nell'azione della scuola.»